Il Ministero dello sviluppo economico ha licenziato uno schema di d.p.r. che impone una verifica straordinaria degli ascensori esistenti, attribuendo ai soggetti verificatori la facoltà di prescrivere una serie di costosi interventi a carico dei proprietari di casa. Poiché la disposizione viene motivata con l’esigenza di aumentare il livello di sicurezza degli impianti di ascensore esistenti in Italia, si ricorda:

1. ogni sei mesi, per legge, gli ascensori sono sottoposti a manutenzione da tecnico abilitato o ditta specializzata, con verifica di paracadute, limitatore di velocità, dispositivi di sicurezza, funi, catene e attacchi, isolamento impianto elettrico e collegamenti con la terra;

2. ogni due anni, per legge, gli ascensori sono sottoposti a verifica dall’Asl o dall’Arpa o da un organismo di certificazione autorizzato dal Ministero dello sviluppo economico e notificato alla Commissione europea;

3. sempre per legge, qualora il manutentore rilevi un pericolo, deve fermare l’impianto, fino a quando non sia stato riparato, informandone il proprietario, l’incaricato delle verifiche periodiche e il Comune per l’adozione di eventuali provvedimenti di competenza.

Basta raffrontare i controlli previsti per gli ascensori con quelli obbligatori nei confronti dei veicoli per comprendere che già oggi la legge prevede, per gli ascensori, obblighi stringenti, senza raffronti con altri settori. È palese che la sicurezza è garantita tanto che bassissima è la percentuale di incidenti, in presenza di un traffico giornaliero di passeggeri da 30 a 40 milioni. La sicurezza è un mero pretesto, perché cela interessi di alcune categorie che intendono lucrare a spese di condomini e proprietari di casa. Le repliche del Ministero dello Sviluppo Economico confermano, ancora una volta, imposte non dovute che potrebbero penalizzare milioni di proprietari di immobili, riconoscendo come nello schema di d.p.r. varato dal MISE sia stata introdotta una verifica straordinaria degli ascensori, che non è prevista in alcun modo dalla stessa direttiva UE.