Il 2015 e il primo trimestre 2016 si conferma il momento positivo per il real estate italiano dal punto di vista degli investimenti, dato in controtendenza rispetto al contesto globale ed europeo dove l’andamento è stato leggermente ridimensionato anno su anno.

I volumi di investimento pari a circa 2,1 miliardi di euro registrati nel Q1 2016 in tutti i settori sono infatti in linea con il dato del 2015 che ha segnato l’avvio del ciclo positivo dopo la crisi.

Da sottolineare la buona performance del settore Retail che ha visto finalmente conferma della sua ripresa registrando 640 milioni di euro nel Q1 2016, circa la metà di quelli investiti in tutto il 2015.

Il settore Uffici è rimasto il maggior contributore ai volumi totali anche nel Q1 2016 con circa 900 milioni di euro investiti ed una continua compressione dei rendimenti.

Oltre ai dati confortanti sul livello dei volumi investiti, un altro segnale positivo del contesto attuale è rappresentato dal fatto che sul mercato italiano nei diversi settori sono presenti tutte le tipologie di investitori, core, opportunistici e value add, insieme a molte più allocazioni da parte di fondi pensione.

Per quanto riguarda invece il mercato leasing Uffici da segnalare che questi primi mesi dell’anno hanno confermato la percezione diffusa relativa ad un 2016 particolarmente dinamico sul versante delle corporate che, infatti, fanno registrare richieste attive su grandi dimensioni che soddisfino requisiti di qualità-prezzo-accessibilità.

In generale a Milano permane quindi il dualismo fra zone centrali, che registrano ulteriori incrementi di canone prime – oggi a €490 al metro quadrato all’anno, e zone periferiche che vedono maggiore stabilità.

Questi primi mesi del 2016 si confermano dinamici anche per il Retail che vede un continuo interesse da parte degli operatori per il mercato italiano con l’ingresso di nuovi brand, soprattutto nel settore food & beveradges, e con conseguente probabile pressione sui livelli dei canoni.

Per la logistica si registra una certa attività da parte di corporate del settore e-commerce ma anche retail e, per la prima volta dopo anni, l’arrivo di nuovi player che cercano spazi in location già consolidate come le macroaree di Milano.